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domenica 28 dicembre 2014

Petra 'n capu Petra.... Al Agar Al Matqub - Il Castello edificato nella Pietra

E' ammirevole il suo castello, sul quale mi tratterrò forse lungamente; ma lo reputo degno di particolar nota. Lo visitai, ed il mio cuore restò vinto dalla maraviglia e dal rispetto. Sorge a tramontana del paese, in mezzo a forti merlati baluardi, ed al mezzogiorno è l'entrata. Da qui è il miglior punto per vederlo, offrendoci il suo prospetto e la parte laterale della gran sala, con tre grandi finestre di gusto Normanno, e qualche mensolone rimasto lungo la cornice. L'adito è breve ed a mancina. Pria d'entrare nel cortile, in una nicchia di marmo bianco, ornata sul fare del cinquecento, vedesi un busto, forse d'uno di casa Barrese. Di rimpetto vi è la cappella intitolata a S. Antonio; la porta, di marmo bianco, è abbellita da ornati e figure anche del cinquecento, ma l'interno, massime la parete di fondo, è pieno d'ornati moreschi, e con nettezza sono scolpiti quei fogliami traforati e spinosi. Lungo i piedritti della soffitta leggonsi alcune sentenze allusive alla Genesi, scritte nel vernacolo siciliano di quei tempi. Di rincontro all'ingresso del cortile si conservano le arcate, composte da grossi pilastri quadrati, in ciascun angolo delle quali vi hanno colonnette e fasce, che girano nell'imposta; e nelle alette vi sono zoccoli capricciosamente scolpiti, con animali e altre figure aggruppate. Sopra le arcate si apre una gran finestra, con bei profili; sul fregio veggonsi emblemi baronali e segni del Zodiaco; i grossi Zoccoli laterali a parapetto, sono ingombri di animali. A piè dell'ingresso si sale una scala molto decorata, che da una parte conduce al prospetto della gran sala con grosso bugnato; è la gran porta di stile Normanno, con molte colonnette, ed in uno de' pilastri si osserva ancora una statua corrosa dal tempo. I mentovati intagli sono di pietra di duro travertino. In mezzo alla scala, su di un torrione, s'alza una statua di S. Michele. L'altro braccio di scala porta in ampio verone, che introduce a numerose stanze ed a sotterranei incavati nella viva pietra; da questi incavi e da questi trafori vuolsi da alcuni originato il nome del paese, imperocchè da Pierre percée è facile derivarne Pietrapersia; altri però preferiscono altre etimologie, chè così la vogliono denominata dai Saraceni.
Laonde, dai diversi stili d'architettura, sembra l'edificio appartenere a diverse epoche. Ed a noi saprebbe grado, se tra quei memorandi avanzi di belle arti del medio evo, in luogo di vedervi sgherri, carceri e carcerati, ci trovassimo cose che abbellissero ed allegrassero quella solitudine veneranda. 
(Jeanette Villepreux Power  in Guida Per la Sicilia - 1842)

Caffo Antonio
Il "Puntale" 
Caffo Antonio
 Torre detta del "Puntale"
Caffo Antonio
La torre in realtà era lo studio nonchè biblioteca e osservatorio astronomico dei Barresi
Caffo Antonio
Prospetto "al mezzogiorno" del castello sul quale si affacciava la gran sala con le tre finestre "Normanne"
Caffo Antonio
Prospetto "al mezzogiorno" del castello a sinistra si vede la porta-finestra della sacrestia della cappella palatina intitolata a S. Antonio Abate.
Caffo Antonio
La torre al cui interno si trovava la cappella palatina di S. Antonio Abate, oggi in parte inglobata nel serbatoio comunale dell'acqua.
Caffo Antonio
Finestra dell'armeria, ricavata interamente nella roccia.
Caffo Antonio
Avanzi di una delle tre grandi finestre "Normanne" della gran sala.
Caffo Antonio
Falsa finestra "ricostruita" nel restauro di consolidamento degli anni '80, in prospettiva si vede una delle finestre della torre del "Puntale" affacciate sul lato Nord del castello.
Caffo Antonio
Avanzi di una finestra bifora della torre del "Puntale". 

Questo è tutto ciò che rimane del prospetto "al mezzogiorno" che fece scrivere a Jeanette Villepreux Power: "ed il mio cuore restò vinto dalla maraviglia e dal rispetto".
 

lunedì 8 dicembre 2014

Immacolata Concezione

Caffo Antonio
Simulacro dell'Immacolata Concezione venerato nella Chiesa di San Francesco d'Assisi - Enna